Statua di Dante in Piazzale degli Uffizi

Piazzale degli Uffizi Firenze

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Sebbene Giorgio Vasari (1511-74) abbia disegnato il doppio portico che si trova fuori degli Uffizi, fu invece Vincenzo Battelli (1786-1858) a promuovere l’installazione delle statue. Nato a Firenze da una famiglia di umili origini, Battelli dovette abbandonare gli studi all’età di 12 anni anche se era dotato di una straordinaria intelligenza (infatti pare che sapesse a memoria l’intera Gerusalemme Liberata del Tasso e una dozzina di canti della Divina Commedia). Fece lo stampatore a Milano ma tornò a Firenze nel 1825 ed aprì il proprio studio dove pubblicò, tra le altre cose, anche la prima edizione illustrata dei Promessi Sposi di Manzoni (1827).

Battelli ebbe l’idea di usare le nicchie su queste colonne come una specie di museo esterno fatto da fiorentini illustri. Grazie alla personale raccolta di fondi e ad alcune spinte politiche, il pantheon venne completato in tempi piuttosto veloci.

Lo scultore Emilio Demi, che aveva già realizzato la famosa statua di Galileo all’Università di Pisa, fu selezionato per eseguire questa statua di Dante pensante, la quale venne inaugurata nel 1842.

Sul piedistallo è possibile notare che il cognome di Dante è scritto con una doppia “l” (Allighieri) e questo causò un po’ di dissenso tra gli ammiratori del poeta fiorentino. Come conseguenza nel 1852 venne pubblicato un libello nel quale diversi studiosi discutevano l’utilizzo della doppia “l”. Il libricino venne venduto qui ai piedi della statua al prezzo di 1 lira.

Battelli fu fortunato a raccogliere i fondi per il suo bellissimo progetto ma continuò sempre ad avere problemi di soldi a livello personale. Dopo una serie di affari andati male, lo stampatore perse la propria casa e morì in miseria nel 1858.