
E. Santi Apostoli
Piazza del Limbo Firenze
La tradizione popolare e l’iscrizione apocrifa qui sopra dicono che questa piccola chiesa romanica fu fondata da Carlo Magno. Il testo riporta:
“VIII. V. Die VI Aprilis in resurrectione Domini Karolus Francorum rex a Roma revertens, ingressus Florentiam cum magno gaudio et tripudio susceptus, civium copiam torqueis aureis decoravit et in Pentecostem fundavit ecclesiam Sanctorum Apostolorum. In altari inclusa est lamina plumbea, in qua descripta apparet prefata fundatio et consecratio facta per Archiepiscopum Turpinum testibus Rolando et Uliverio”.
“Il 6 aprile 805 nell’anno della risurrezione del Signore, mentre il re Carlo Magno dei Franchi stava tornando da Roma, arrivò a Firenze, dove fu accolto con grande tripudio e grande gioia, donò molte catene d’oro ai cittadini e nel giorno di Pentecoste fondò questa chiesa dei Santi Apostoli. Chiusa dentro l’altare c’è una lapide di piombo, sulla quale era descritta la profetica fondazione e consacrazione della chiesa per opera dell’Arcivescovo Turpino, essendo Rolando ed Oliviero testimoni”.
Pur trattandosi di un falso, si è tuttavia a lungo creduto che questo evento fosse realmente accaduto. Vasari menziona di aver visto questa lapide in alto su un muro vicino all’altare principale, ma non dice nulla sulla sua accuratezza o sul fatto che Oliviero sia un personaggio immaginario nel ciclo di Carlo Magno. È comunque una bella storia.
La lapide sopra la porta sulla destra è un ricordo di Ugolotto degli Altoviti che trascorse gli ultimi vent’anni della sua vita da prete in questo luogo dove morì nel 1333, l’anno della grande alluvione. La famiglia Altoviti arrivò a Firenze tra il 1150 e il 1170 e stabilì la propria residenza in questo quartiere, quindi era logico che fossero i patroni di questa chiesa. Sebbene le prime generazioni degli Altoviti fossero ghibelline, i membri della famiglia in seguito divennero Guelfi e, in effetti, Palmieri Altoviti fu inviato in esilio insieme a Dante.
La piazza di fronte alla chiesa è conosciuta come Piazza del Limbo perché qui c’era un cimitero per bambini non battezzati.
Stemma della famiglia Altoviti
La prossima tappa è la torre dei Buondelmonti.