Giglio fiorentino
Piazza della Signoria Firenze
Vid’ io Fiorenza in sì fatto riposo,
che non avea cagione onde piangesse.
Con queste genti vid’ io glorioso
e giusto il popol suo, tanto che ’l giglio
non era ad asta mai posto a ritroso,
né per division fatto vermiglio.
(Paradiso XVI.149-54)
I versi citati sono pronunciati da Cacciaguida, il trisavolo di Dante. Menzionando l’antica gloria del Comune fiorentino, egli ricorda ardentemente i giorni in cui la città era in pace e non aveva ancora invertito i colori della sua bandiera.
Esistono diverse leggende intorno alla fondazione e al nome di Firenze (Florentia). Quello che sembra più credibile è che, al momento della fondazione della città nel I secolo a.C., i Romani celebravano i Ludi Floreales (o Floralia, 28 aprile - 3 maggio), giochi tenuti in onore di Flora, la dea romana della fioritura dei cereali, delle verdure e della frutta.
L’associazione di Firenze con i fiori è perdurata per due millenni. Il simbolo noto come giglio fiorentino deriva probabilmente dall’iride bianca (lat. iris florentina), che cresce in grande abbondanza in tutta la Toscana. Il fiordaliso araldico differisce da quello dei reali francesi nel fatto che la versione fiorentina mostra lo stame tra i petali, che non è presente in quello francese.
L’iris bianco aveva numerosi significati allegorici nel Medioevo. Significava principalmente la purezza ed era frequentemente associato alla Vergine Maria. Allo stesso modo, i suoi tre petali rappresentavano la trinità (o molti altri gruppi di tre teologicamente importanti).
Nel 1251, come racconta Villani, il giglio venne invertito:
“E cacciati i caporali de’ Ghibellini di Firenze, il popolo e gli Guelfi che dimoraro a la signoria di Firenze si mutaro l’arme del Comune di Firenze; e dove anticamente si portava il campo rosso e ’l giglio bianco, si feciono per contradio il campo bianco e ’l giglio rosso, e ’ Ghibellini si ritennero la prima insegna; ma·lla insegna antica del Comune di mezzata bianca e rossa, cioè lo stendale ch’andava nell’osti in sul carroccio, non si mutò mai” (Villani, Nuova Cronica, 7.43).
Questa inversione di colori del XIII secolo ha creato l’iride rossa che non esiste in natura. Tuttavia, dalla fine di aprile alla fine di maggio, è possibile visitare il Giardino dell’iris (vicino a Piazzale Michelangelo) dove alcuni botanici cercano di riprodurre un fiore che ha un colore rosso intenso.
Sopra: la bandiera fiorentina prima e dopo il 1251. I primi fiorini furono coniati l’anno successivo.
Sotto: l’antica bandiera del comune di Firenze, adottata alla fine del ’900, la stessa che sventolava sul carroccio durante la disastrosa sconfitta dei Guelfi nella battaglia di Montaperti (1260).
È possibile che lo stendardo bianco e rosso sia stato influenzato dai due colori sullo stemma di Ugo di Toscana (sotto).