
Santa Margherita
Via Santa Margherita Firenze
La chiesa di Santa Margherita dei Cerchi (o “chiesa di Dante”) si trova molto vicino alla Casa di Dante, proprio di fronte alla piazzetta. Anche se dedicata alla vergine santa Margherita di Antiochia, il resto del suo nome si riferisce in realtà alla famiglia dei Cerchi che divennero i patroni della chiesa nel 1353. La data della sua originaria costruzione è sconosciuta, ma ci sono riferimenti alla chiesa in un documento notarile che è datato 1032.
Molti la chiamano “la chiesa di Dante” sia per la sua vicinanza alla casa di Dante sia per la sua pretesa di essere il luogo in cui Dante ha posato gli occhi su Beatrice, come è raccontato nella Vita Nova. Tuttavia, né la chiesa in cui Dante si innamorò di Beatrice né quella in cui sposò Gemma Donati sono state definitivamente identificate (infatti potrebbero essere sia la Badia che la Chiesa di San Martino del Vescovo). La scritta latina sul muro esterno dice: “Il poeta divino, gloria eterna del suo popolo e fautore dell’unità nazionale, pregò qui. Cantava fede nella divinità ed esaltava la Vergine Madre”.
All’interno della chiesa, si trova una sorta di santuario dedicato a Dante e Beatrice. Diverse opere d’arte di ispirazione dantesca pendono dalle pareti, ma una delle migliori potrebbe essere questa:
Ciò che la rende così interessante è la didascalia: “Dante e Beatrice ricevono la benedizione del priore Roberto Tassi”. Se si pensa che la terza figura nel dipinto, quella che assomiglia a Franco Citti, sia Roberto Tassi, non è vero.
In realtà, il buon padre è ancora vivo, e sul muro c’è un pennarello che attesta la sua partecipazione alla celebrazione del settecentesimo anniversario della morte di Beatrice nel 1991.
La chiesa ora è un museo per la storia d’amore non consumato tra Dante e Beatrice. Sulla sinistra, mentre si entra, si scorge una lapide. La targa sopra recita: “Sotto questo altare, Folco Portinari costruì la sua tomba di famiglia. L’8 giugno 1291, Beatrice fu sepolta qui”. E in caratteri più grandi: “Pietra tombale di Beatrice Portinari”.
In alto: la cosiddetta “Tomba di Beatrice Portinari”
Beatrice ha una lapide qui ma è stata certamente sepolta altrove. Beatrice apparteneva all’antica famiglia Portinari che era la proprietaria di questa chiesa alla fine del 1200. Avendo sposato Simone de’ Bardi nel 1287, è stata probabilmente sepolta nelle tombe di quella famiglia che si trovano a Santa Croce. Questa è la stessa famiglia Bardi che fondò un’enorme impresa bancaria e che successivamente subì una catastrofica bancarotta nel 1345.
Vicino alla lapide di Beatrice si può trovare un cesto in cui le persone lasciano dei bigliettini con i quali chiedono l’intervento della musa di Dante per risolvere i propri problemi di cuore, quasi come se fosse una santa. Puoi farlo anche tu, ma assicurati di lasciare qualche moneta per sostenere questo monumento in onore a Beatrice.
Lungo la parete opposta c’è un’altra tomba apocrifa (sotto). La didascalia recita: “Pietra tombale di Monna Tessa, infermiera di Beatrice P.” e “Monna Tessa, ispiratrice di Folco Portinari, fondatore dell’Ospedale degli Oblati di Santa Maria Nuova. Morì il 3 luglio 1327”. La lastra è una riproduzione di quella reale, che si trova all’ospedale di Santa Maria Nuova e che è descritta più accuratamente nella nostra spiegazione di Folco Portinari.
Stemma della famiglia Portinari