Casa di Dante

Via Santa Margherita Firenze

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A dire la verità ne sappiamo ben poco sulla casa di Dante. Quello che si vede oggi è solo una ricostruzione dell’antica abitazione, più o meno nello stesso luogo dove si crede Dante sia vissuto. E purtroppo poche sono le fonti e le informazioni che ci vengono in aiuto per una perfetta ricostruzione dello stabile. La casa è citata per la prima volta nel 1189 quando alcuni parrocchiani della chiesa di San Martino denunciarono gli Alighieri per un albero di fico che si sporgeva troppo sulla strada adiacente. Gli Alighieri dovettero quindi abbattere la pianta.

Nulla di più fino al 1267 quando la medesima congregazione scelse alcuni membri delle famiglie Alighieri e Donati (e questo dimostra che i due ceppi fossero vicini di casa) per rappresentare i loro interessi contro il piano regolatore della Badia che prevedeva di estendere il muro sulla strada. In quello stesso anno, Dante si fidanzò con Gemma Donati che poi divenne sua moglie nel 1285.

Nel 1332, il figlio di Dante, Jacopo, venne a Firenze per definire i dettagli della divisione di quello che rimaneva delle proprietà ereditate dal padre. Sia Jacopo che l’altro figlio Pietro scrissero un commentario alla Divina Commedia. Tutt’oggi poco si sa su quante fossero davvero le proprietà appartenute agli Alighieri.



All’esterno del muro rivolto a sud c’è una lapide, posta lì nel 1911, che spiega vagamente perché venne scelto questo posto (sopra):

“MCMXI. Tra la chiesa di San Martino del Vescovo e le abitazioni dei Donati e dei Mardoli sorgevano contigue le case di Bello e Bellincione Alighieri e nell’avita dimora nacque Dante. Il comune di Firenze si assicurò il possesso del luogo e sulle vestigia delle antiche case costruì questo edificio per nova pubblica onoranza al divino poeta”.

Vale naturalmente la pena visitare il museo all’interno della casa dato che contiene importanti informazioni riguardo il poeta fiorentino e anche una serie di mostre adatte a qualsiasi tipo di pubblico.