Monna Tessa

Via Bufalini Firenze

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Monna Tessa, oltre ad essere stata la donna di servizio di casa Portinari, fu anche la balia di Beatrice e degli altri nove figli di Folco. Assieme a Beatrice e alla madre, Tessa frequentava la chiesa di Santa Margherita (dove è collocata una riproduzione della tomba). Non vi sono dubbi che Dante ebbe modo di conoscerla, infatti è presumibile che Tessa fosse presente insieme a Beatrice quando fa la sua comparsa nella Vita Nova. Monna Tessa è anche ricordata per aver avuto un ruolo fondamentale nella fondazione dell’Ospedale di Santa Maria Nuova.

Tessa morì il 4 luglio 1327 e rimane tuttora una figura di riferimento per i fiorentini. Questa scultura, che inizialmente faceva parte del complesso sepolcrale, la mostra in posizione contemplativa, a mani conserte sopra un libro che probabilmente contiene le Regole dell’Ordine delle Pie Donne di San Francesco. Alcuni dei suoi successi sono ricordati nella lapide qui sotto del tardo Settecento:



“Madonna Tessa effigiata in questo antico bassorilievo di pari caritativa che fedel serva di Folco Portinari; per essersi finché visse in alcune case compre dal padrone impiegata con merito e con plauso nella cura degl’infermi coll’esempio della sua gran carità e col pro grande altresì de’ medesimi infermi indusse la pia e liberal generosità di Folco a fondare questo ora sì magnifico ospedale. E la fondazione seguì a 23 di giugno 1288”.

Monna Tessa fu molto di più di una badante elevata alla gloria: fu un alto esempio dell’enorme potere esercitato dai laici e soprattutto dai suoi membri femminili in particolare. All’interno della cappella dell’ospedale, Padre Giuseppe Richa (1693-1761) scoprì una iscrizione in rima su un altare che forse era prima collocato nel sepolcro della donna:


PRO. ANIMA. DI MONNA. TESSA.
FATT. E. QUESTO. PER. DIR. LA. MESSA.
MOGLE. FU. DI. TURE. BASTAIO.
E. DE. PAGHO. OGNI. DANAIO.
MILLE, TRECENTO. VENSETTE.
DI. IIII. DI. LUGLIO. DEL. SECHOL. PARTETTE.


Si crede che suo marito dovesse esser morto molto tempo prima che lei si occupasse completamente dei meno fortunati. Sebbene Folco Portinari (padre di Beatrice) fosse morto nel 1289, ossia solamente un anno dopo l’apertura dell’ospedale, tuttavia Monna Tessa continuò i suoi servizi presso la dimora di questa importante famiglia fiorentina.



Stemma della famiglia Portinari