Farinata

Piazza della Signoria Firenze

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   ... fu’ io sol colà, dove sofferto
fu per ciascuno di torre via Fiorenza,
colui che la difese a viso aperto.

(Inferno X.91-93)



Dante incontra l’eretico Farinata degli Uberti nel sesto cerchio dell’Inferno dove i dannati vengono puniti in sarcofaghi infuocati. Sebbene non ci siano prove concrete del fatto che Farinata sia stato in realtà un eretico, la sua presenza in quella sezione dell’Inferno ha influenzato fin da allora la sua reputazione.

Farinata (o Manente) degli Uberti fu il membro principale del partito ghibellino e capo degli Uberti, la famiglia più ricca del tempo. Nel 1258 i Ghibellini non riuscirono a prendere il controllo del governo della città e furono esiliati. Le case degli Uberti vennero bruciate e la città confiscò tutte le loro proprietà.

Nel 1260 i Guelfi vennero pesantemente sconfitti a Montaperti per mano dei Ghibellini. Dopo la battaglia, questi ultimi si riunirono a Empoli e decisero di puntare su Firenze per raderla completamente al suolo. Farinata, generale della fazione ghibellina, inorridì al solo pensiero di distruggere Firenze e, spada alla mano, giurò di fronte a tutti che mai avrebbe permesso ai Ghibellini di devastare la città.

“tutti [...] propuosono e furono in concordia, per lo migliore di parte ghibellina, di disfare al tutto la città di Firenze, e di recarla a borgora, acciò che mai di suo stato non fosse rinnomo, fama, né podere. A la quale proposta si levò e contradisse il valente e savio cavaliere messer Farinata degli Uberti, [...] recando poi con savie parole [...] com’era follia di ciò parlare, e come gran pericolo e danno ne potea avenire; e s’altri ch’egli non fosse, mentre ch’egli avesse vita in corpo, colla spada in mano la difenderebbe [...] sicché per uno buono uomo cittadino scampò la nostra città di Firenze da tanta furia, distruggimento, ruina” (Giovanni Villani, Nuova Cronica 7.81).

E così, nonostante il secondo esilio di tutti gli Uberti da Firenze, la città deve la sua salvezza alla magnanimità di Farinata. Farinata morì nel 1264, ma per soffocare un po’ le tensioni tra Ghibellini e Guelfi, sua figlia Beatrice fu promessa sposa a Guido Cavalcanti tre anni dopo. Questa connessione deve essere stata una delle ragioni per cui Dante mette il padre di Guido nella stessa tomba infuocata di Farinata.



Sopra: statua di Farinata nella Galleria degli Uffizi
Sotto: dipinto di Farinata (di Andrea del Castagno, 1450 circa) nel museo di Villa Carducci-Pandolfini




Stemma della famiglia Uberti



Stemma dei Ghibellini