
Misericordia
Piazza del Duomo Firenze
Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
(Paradiso XXXIII.1-9)
Come anche per San Salvi, questa lapide non è una tra quelle che i fiorentini cominciarono a collocare nel 1903. Infatti si tratta di un’iscrizione più moderna ma non necessariamente meno importante. Questi versi tanto solenni quanto paradossali aprono il canto finale della Divina Commedia con l’inno di San Bernardo a Maria. La descrizione della infinitamente caritatevole Vergine è una scelta perfetta per il muro della sede della Arciconfraternita della Misericordia di Firenze, un’organizzazione di laici fondata nel 1244 da San Pietro da Verona. Al di là della Misericordia, tuttavia, le principali attività di San Pietro Martire a Firenze erano dirette a identificare e a punire gli eretici. Spinti all’azione, alcuni Catari a Milano assunsero un sicario di nome Carino da Balsamo per eliminare l’inquisitore nel 1252. Siamo certi di questo fatto proprio perché, più tardi, lo stesso sicario si convertì e passò gli ultimi quattro decenni della sua vita a fare penitenza in un monastero di Forlì prima di morire nel 1293.
In alto: particolare dell’“Assassinio di San Pietro Martire” di Giovanni Bellini (1507 circa)
Sotto: ritratto di San Lorenzo di Lorenzo Lotto raffigurante il Santo con Madonna e Bambino
I due principali compiti della confraternita erano il trasporto degli infermi negli ospedali e la raccolta delle elemosine per la dote delle fanciulle povere che altrimenti non si sarebbero potute sposare. Sebbene i fratelli siano stati colpiti da gravi perdite, specialmente durante lo scoppio della peste, hanno tuttavia continuato ad aiutare i meno fortunati per oltre 750 anni. Fino a circa cento anni fa i confratelli si potevano facilmente riconoscere dal loro misterioso lungo abito nero, oggi invece usano le più moderne ambulanze per svolgere gli stessi servizi di un tempo.
Per le celebrazioni in onore dei seicento anni dalla nascita di Dante (nel 1865), diverse lapidi furono collocate lungo il percorso della parata che iniziava in Piazza Santo Spirito e terminava con l’inaugurazione della statua di Dante in Piazza Santa Croce. La confraternita della Misericordia ne collocò una vicina alla loro sede che diceva:
“Sodalizio della Misericordia di Firenze che fedele al suo principio popolano alimenta da cinque secoli la sacra fiamma della carità e sollecito delle private sventure magnanimo nelle pubbliche col pudore della virtù che si cela imita l’esempio del Cristo che passò sulla terra beneficando”.
In origine la Misericordia era situata vicino a Orsanmichele ma si trasferì dall’altra parte di via de’ Calzaiuoli dove ereditò un grande edificio nel 1321, anno della morte di Dante. Dentro le sue mura vi erano sale per le riunioni, uffici e persino la famosa loggia del Bigallo. Nel 1445, la Misericordia si unì alla Compagnia del Bigallo ma si trasferì nella sua attuale posizione circa 50 anni dopo e alla fine divenne di nuovo indipendente nel 1525.