
San Salvi
Piazza di S. Salvi Firenze
“Or va,” diss’ el, “ché quei che più n’ha colpa,
vegg’io a coda d’una bestia tratto
inver la valle ove mai non si scolpa.
La bestia ad ogni passo va più ratto
crescendo sempre, finch’ ella il percuote,
e lascia il corpo vilmente disfatto.”
(Purgatorio XXIV.82-87)
In questi versi il sommo poeta fa riferimento a Corso Donati che è ritenuto da Dante uno dei maggiori responsabili delle discordie di Firenze. Nel 1308 Corso Donati si alleò con Uguccione della Faggiuola, podestà in quell’anno di Arezzo e suo suocero, nel tentativo di impossessarsi della città di Firenze. Quando Donati si accorse di aver perduto il sostegno del popolo si diede alla fuga chiedendo aiuto ad Uguccione il quale però nel frattempo aveva inteso che Corso era già stato arrestato e per questa ragione decise di non muovere verso Firenze per prestargli aiuto.
Durante la fuga da Firenze Corso Donati venne arrestato dai mercenari Catalani presso Rovezzano (3 Km ad est di San Salvi) e ucciso sulla via del ritorno nei pressi della chiesa di San Salvi. Secondo Giovanni Villani Corso Donati fu sepolto all’interno di questa chiesa:
“Messer Corso tutto solo andandosene, fue giunto e preso sopra a Rovezzano da certi Catalani a cavallo, e menandolne preso a Firenze, come fue di costa a San Salvi, pregando quegli che’ l menavano, e promettendo loro molta moneta se lo scampassono, i detti volendolo pure menare a Firenze, si com’era loro imposto da’ signori, messer Corso per paura di venire a le mani de’ suoi nemici e a essere giustiziato dal popolo, essendo compreso forte di gotte ne le mani e ne’ piedi, si lasciò cadere da cavallo. I detti Catalani veggendolo in terra, l’uno di loro gli diede d’una lancia per la gola d’uno colpo mortale, e lasciarollo per morto: i monaci del detto monistero il ne portaro ne la badia, e chi disse che inanzi che morisse si rimise ne le mani di loro in luogo di penitenzia, e chi disse che il trovar morto; e I’altra mattina fu soppellito in San Salvi con piccolo onore e poca gente, per tema del Comune” (Villani, Nuova Cronica 9.96.1-45).
Sopra: Morte di Corso Donati (da G. Villani, Cronica, Biblioteca Vaticana ms. Chigiano L.VIII.296, 193r, 1348)
Similmente alla lapide della Misericordia in Piazza del Duomo, anche questa fu creata successivamente alla serie originale delle lapidi presenti nel centro.
Stemma della famiglia Donati