Palazzo Vecchio
Piazza della Signoria Firenze
Palazzo Vecchio, la storica sede del governo civico, è anche chiamato Palazzo della Signoria, Palazzo dei Priori o Palazzo Novo. Questa ultima denominazione lo distingue dai precedenti edifici di governo, come ad esempio la Torre della Castagna o il Bargello che lo hanno preceduto in questa funzione. Il nome Palazzo Vecchio venne utilizzato nel 1565, per distinguerlo dal nuovo Palazzo Pitti, residenza del Gran Duca Cosimo I.
A differenza di altre città italiane, la torre dell’edificio è leggermente spostata rispetto al palazzo e questo è perché venne costruita dove prima esisteva già un’altra torre (chiamata Torre della Vacca) che venne però incorporata nel progetto da Arnolfo di Cambio. La prima parte della costruzione ebbe inizio, sotto la sua supervisione, nel 1299 e terminò nel 1315. Divenne tuttavia sede del governo cittadino già il 26 marzo del 1302, un anno dopo l’esilio di Dante. Pertanto, sebbene Dante ne vide i lavori di edificazione, il suo incarico di Priore venne svolto solamente al Bargello. In quegli stessi anni Arnolfo di Cambio stava anche lavorando al Duomo, alla terza cerchia muraria e alla sezione marmorea esterna del Battistero.
Sotto il passaggio esterno coperto, gli archi del palazzo sono decorati con una serie di nove scudi che rappresentano diverse fasi del governo cittadino (in basso). Gli emblemi vennero dipinti per la prima volta nel 1353 per celebrare il trionfo della città sul governo dispotico del Duca d’Atene (cacciato da Firenze nel 1343). Con l’eccezione dello scudo della libertas rappresentano un’istantanea della Firenze di metà Trecento.
Gli scudi sopra raffigurati hanno una funzione più decorativa che ufficiale. I nove emblemi, da sinistra verso destra, sono:
1. Croce rossa su campo bianco. Si tratta della bandiera che venne adottata anche come simbolo del Popolo.
2. Giglio rosso su campo bianco. Nel 1251 gli esuli ghibellini, il cui simbolo sullo stendardo era il giglio bianco, assediarono Firenze. Mentre i Guelfi erano sotto assedio, vedendo il giglio bianco, decisero rapidamente di invertire il loro giglio (da bianco su campo rosso a rosso su campo bianco) in modo da distinguersi dai nemici. I combattenti del giglio rosso vinsero la battaglia e continuarono a usare quel simbolo fino ai nostri giorni. Pressappoco in questo periodo il Capitano del Popolo decise di adottare il marzocco.
3. Scudo diviso verticalmente in rosso e bianco. Rappresenta l’alleanza tra Firenze e Fiesole (1010). Anche questo stendardo veniva fatto sventolare sopra il carroccio.
4. Due chiavi bianche incrociate su campo rosso. Vennero usate per denotare l’alleanza tra i Guelfi fiorentini e il Papato.
5. Scudo blu con la scritta libertas in oro è stato aggiunto posteriormente. Rappresenta la Repubblica fiorentina, ossia i Priori della Libertà, e fu adottato nel 1458.
6. Aquila con drago ai suoi piedi. Appartenne a Papa Clemente VI che permise di usarla ai Guelfi fiorentini quando la città si offrì di servire Carlo d’Angiò nella guerra contro Manfredi nel 1265-66.
7. Giglio bianco su campo rosso. Si tratta di un simbolo antico di origine incerta che rappresenta Firenze fino al 1251 quando alcuni Ghibellini si allearono con città nemiche sperando di riuscire a occupare Firenze. Quando arrivò l’esercito i ribelli sventolarono il giglio rosso pensando di essere un legittimo partito fiorentino (si veda il simbolo n. 2).
8. Stemma di Carlo d’Angiò al quale i fiorentini cedettero il governo municipale dal 1267 al 1278, in parte come gesto di ringraziamento per aver aiutato Firenze a liberarsi dei Ghibellini.
9. Scudo bipartito. Appartiene a Roberto d’Angiò (nipote di Carlo) che regnò in Firenze per cinque anni dal 1313 al 1318. I gigli angioini sulla destra sono corretti, ma le linee dorate e nere che si alternano sono il risultato di un pessimo restauro del 1700. I colori che si alternano dovrebbero essere invece il bianco e il rosso.
L’architettura di Palazzo Vecchio e la sua distinta torre sono state imitate più volte in tutto il mondo come si vede ad esempio per il municipio di Worcester (nel Massachusetts), per la torre di Fürth in Bavaria, per il Bromo Seltzer Arts Tower di Baltimora (Stati Uniti), per il Palazzo Comunale di Montepulciano e infine per il Castello Montegufoni in Toscana.