
Stinche
Via Ghibellina Firenze
Ai tempi di Dante, la prigione fiorentina si trovava dove oggi c’è Teatro Verdi. Prima del 1299, i criminali incarcerati venivano reclusi nella torre del Bargello o nelle burelle (le celle sotterranee ricavate dalle macerie dell’anfiteatro romano), il che rende la descrizione dantesca dell’imbuto dell’Inferno come burella naturale (Inferno XXXIV.98) particolarmente adeguata.
Le Stinche furono iniziate nel 1299 non solo per incarcerare i criminali fiorentini, ma anche i prigionieri catturati nelle varie battaglie in Toscana. Prende il nome dall’assedio del 1304 di un castello appartenuto ai Cavalcanti in Chianti chiamato “il castello delle stinche”. Vennero fatti prigionieri così tanti dei difensori del castello che il nuovo carcere costruito per ospitarli prese il nome da questa singola battaglia. Fu costruito su quelle che una volta erano le proprietà della famiglia Uberti usando il materiale ricavato da questi edifici.
L’ingresso alla prigione era un’unica piccola porta sotto una targa sulla quale si leggeva “Oportet misereri” che, dopo essere stata spostata, era ancora visibile per un certo tempo in Via Ghibellina 81. Qui alcuni illustri italiani vennero incarcerati poiché, oltre a fungere da casa di correzione, serviva anche per la detenzione di quelli che contraevano debiti e non riuscivano a pagarli. Anche il famoso cronista Giovanni Villani è stato prigioniero in questo luogo per alcuni investimenti azzardati. Benvenuto Cellini, autore della celebre statua di Perseo nella Loggia dei Lanzi, è stato ospite di questa struttura nel 1556 per sodomia. Dei 600 Guelfi Bianchi esiliati insieme a Dante nel 1302, le Stinche attesero pazientemente tutti coloro che tornarono senza permesso.
Quando i Medici ritornarono a Firenze nel 1512, è qui che Machiavelli venne torturato. Negli ultimi dieci anni gli studiosi hanno scoperto che un grande numero di detenuti copiava manoscritti in cambio di denaro che avrebbero usato per pagarsi la libertà (questo tuttavia sarebbe stato possibile solo in quelle celle raggiunte dalla luce del sole, dato che le altre erano praticamente nella più totale oscurità).
Nel 1833, le Stinche furono abbattute e sostituite da una pista per eventi equestri e uno spazio per la filarmonica di Firenze. Non molto tempo dopo, sono state trasformate nel grande teatro ottocentesco meglio noto come Teatro Verdi.